TRENTO, 9 gennaio 2017 - Nell'anno appena trascorso le aperture di fallimento (comprese le liquidazioni coatte amministrative delle società cooperative) in provincia di Trento sono risultate complessivamente 98, un valore in diminuzione rispetto al 2016, quando i fallimenti erano stati 145, ma pur sempre superiore a quelli rilevati negli anni precedenti la crisi. L’analisi territoriale evidenzia come Trento risulti il comune con il maggior numero di imprese fallite (29), seguito da Rovereto (13) e Pergine Valsugana (7). L’esame dei singoli settori mostra che l’edilizia rappresenta anche nel 2017 il comparto maggiormente interessato dalle chiusure. Le imprese di costruzione o gli impiantisti dichiarati falliti sono 39, a cui si aggiungono 8 società immobiliari, quota che rappresenta il 48% del totale delle procedure concorsuali considerate. Solo negli ultimi cinque anni, dal 2013 al 2017, in provincia si è avvicinato o superato il valore delle cento aperture di fallimento all’anno, mentre in precedenza il dato rimaneva al di sotto di questa soglia con numeri che oscillavano tra i 30 e i 70 casi. In questo ultimo quinquennio le imprese fallite sono circa 600, un dato che rappresenta oltre l’1,2% delle imprese attive in Trentino. Per approfondimenti si veda il comunicato stampa in allegato