TRENTO, 30 aprile 2020 - Durante la fase del lockdown molte imprese trentine non si sono rassegnate all'inattività, ma hanno scelto di reagire, affrontando la sfida imposta dalle limitazioni del mercato col ricorso a canali di vendita alternativi come, ad esempio, quelli messi a disposizione dall’online.
A dirlo sono i dati del Registro delle Imprese della Camera di Commercio di Trento che dal 10 marzo al 24 aprile attestano circa 500 nuove comunicazioni di “attività di vendita effettuata in forma speciale” (Codici Ateco 47.91.1/.2/.3) ovvero “commercio al dettaglio di qualsiasi tipo di prodotto effettuato via internet, via TV, per corrispondenza, radio e telefono”.
Nel complesso si tratta di una vasta tipologia di piccole imprese, che vanno dall’abbigliamento, all’elettronica, ai generi di prima necessità, ma anche molti acconciatori ed estetisti, che per non perdere il contatto con la clientela ed approfittare della maggior propensione per gli acquisti a distanza, si sono attivate per offrire i propri prodotti attraverso il web, il telefono o le vendite per corrispondenza.
Se per molti operatori la battaglia contro il Coronavirus si disputa negli spazi virtuali delle piattaforme digitali, per altri essa si ingaggia su terreni molto più concreti e fisici, come quelli dove il virus potrebbe materialmente annidarsi.
La necessità di applicare protocolli sanitari specifici per evitare la diffusione del contagio, ha, infatti, incentivato anche in Trentino l’allargamento della platea delle imprese impegnate nel campo della sanificazione. Sempre durante la fase di lockdown sono pervenute alla Camera di Commercio 25 segnalazioni certificate di inizio attività (SCIA) relative a tale ambito. Si tratta di aziende che per operare devono dimostrare il possesso di requisiti professionali specifici e di adeguata capacità economico-finanziaria.
Per approfondimenti si veda il comunicato in allegato