TRENTO, 14 dicembre 2024 - "Viviamo una situazione fino a qualche anno fa impensabile: siamo in una condizione pressoché di piena occupazione. Oggi ciò che sperimentano le imprese trentine in un caso su due è la difficoltà di reperimento dei lavoratori." Con queste parole Andrea De Zordo, presidente della Camera di Commercio di Trento, ha fotografato lo stato del mercato del lavoro trentino nel workshop organizzato il 14 dicembre dal quotidiano IL T a Cles presso l'Itet Pilati. "Gli studi di settore - ha aggiunto il Presidente - stimano che entro il 2040 verranno a mancare in Trentino 30mila lavoratori per effetto del calo delle nascite". Gli ha fatto eco Fabio Sacco, direttore dell'Apt della Val di Sole, testimoniando come il problema del reperimento di risorse umane nel suo campo sia un problema comune a tutte le aree a forte vocazione turistica europea: "Ci stiamo addentrando in un'epoca nuova per il mercato del lavoro: la dinamica tradizionale fra lavoratori e imprese si è invertita. Ora sono i lavoratori a mancare, per cui sono i giovani che scelgono le imprese e non viceversa come succedeva fino a qualche tempo fa". È cambiato anche l'approccio delle nuove generazioni al lavoro: nella scala dei valori non è più al vertice. "Oggi i giovani - ha osservato De Zordo - scelgono il lavoro in base alla possibilità di trovare una migliore conciliazione con la vita privata" . L'intelligenza artificiale è l'altra grande incognita del futuro: "Gli sviluppi tecnologici nell'ambito dell'IA non devono essere considerati con timore. Nella mia professione - ha osservato la commercialista Lisa Valentini - è un'opportunità per liberare da attività ripetitive e a scarso valore aggiunto risorse umane che ora hanno occasione per una diversa crescita professionale". Ha partecipato all'incontro anche Giovanni Coletti, fondatore di TAMA Aernova che ha raccontato la trasformazione del mondo del lavoro dall'osservatorio privilegiato di un'azienda sempre più attenta all'esigenze di conciliazione vita lavoro dei dipendenti. Tema trasversale a tutti gli interventi quello della formazione continua come strumento per essere sempre protagonisti in un mondo del lavoro in continua evoluzione. Senza, il rischio di restare esclusi è molto alto.