TRENTO, 28 marzo 2025 - Il 24 marzo nel pomeriggio Palazzo Roccabruna ha ospitato l’incontro “Donne impresa e territorio – Storie di innovazione al femminile”, organizzato dal Comitato per la promozione dell’imprenditoria femminile con il supporto di Accademia d’Impresa, azienda speciale della Camera di Commercio di Trento.
Dopo i saluti introduttivi portati da Helga Caldonazzi, Coordinatrice del Comitato, Andrea De Zordo, Presidente della Camera di Commercio di Trento ed Enzo Franzoi, Presidente di Accademia d’Impresa, la parola è passata a Barbara Poggio, Prorettrice alle politiche di equità e diversità e Professoressa ordinaria presso il Dipartimento di sociologia e ricerca sociale dell’Università di Trento, a cui è stato affidato il compito di approfondire l’importanza del dialogo esistente tra identità territoriale e innovazione per generare progetti in grado di rispondere alle sfide moderne del fare impresa al femminile.
Nonostante al giorno d’oggi permangano ancora criticità, che ostacolano la volontà delle donne a creare una loro attività economica e che sono legate essenzialmente alle difficoltà di accesso al credito, di conciliazione tra la vita lavorativa e impegni familiari e al permanere di una cultura ancorata a stereotipi di genere, si notano alcuni cambiamenti, che proiettano l’imprenditoria femminile verso scenari meno scontati. Tra questi, la tendenza al fare impresa più “per visione” che non “per necessità” e una maggiore diversificazione dei settori di operatività delle imprenditrici, che si espandono verso i servizi alle imprese, verso le libere professioni e attività più creative e digitali. Sul fronte innovativo, poi, le donne non portano nelle loro imprese solo competenze tecnologiche di alto profilo, ma anche la capacità di impostare una leadership partecipativa e inclusiva, in grado di costruire nell’ambiente di lavoro un solido capitale relazionale. Le attività economiche guidate da donne sanno inoltre stabilire un forte legame con il territorio – le cosiddette “place-based enterprise” – e riescono a valorizzarne le risorse locali, dimostrandosi radicate e generative. “Attribuire il giusto valore a queste esperienze imprenditoriali – ha concluso Barbara Poggio –significa investire nel futuro dei territori”.
La declinazione di queste riflessioni sono state rese ancora più concrete dall’interpretazione fatta sul piano imprenditoriale da tre donne che hanno deciso di avviare un’attività economica propria e che nel loro percorso di formazione professionale hanno potuto frequentare il “Master WOW-Work out, women!”, organizzato da Accademia d’Impresa e appositamente strutturato per fornire nuove competenze a imprenditrici e aspiranti tali.
Debora di Cicco, chef pasticciera, panificatrice e titolare di “Degustifull”, ha deciso di sviluppare la sua creatività in ambito enogastronomico dopo essersi formata nella scuola più prestigiosa d’Italia e aver affiancato chef stellati. “Il mio progetto imprenditoriale è strettamente collegato a una cultura dell’alimentazione che diventa un vero e proprio stile di vita. Il mio obiettivo è quello di mettere a disposizione delle persone un ambiente polifunzionale in cui si possa diffondere la cultura del cibo a tuttotondo, attraverso corsi pratici, incontri culturali ed esperienze gastronomiche sempre nuove”.
Michela Frizzi, artista, grafica, illustratrice, pittrice e insegnante di disegno è la titolare di “Unicalana”, un vero e proprio progetto di artigianato artistico “finalizzato alla produzione di capi di abbigliamento e accessori, che utilizza il connubio di creatività artistica e prodotti della natura e del territorio. I tessuti che utilizzo sono puri e preziosi e sono decorati con la tecnica della stampa botanica. Ogni pezzo è unico e lavorato interamente a mano secondo i principi della sostenibilità. Il legame tra i tessuti preziosi, la valorizzazione del territorio e l'arte costituisce il valore aggiunto del progetto ‘Unicalana’ che si propone come un ponte tra la montagna trentina, con i suoi boschi, e il mondo della moda”.
Sara Maniscalco, antropologa per formazione, oggi è la titolare de “L’Isola di Flores”. “Mi sono avvicinata al floral design spinta dalla passione per la bellezza e il potere comunicativo del mondo vegetale. Nel mio lavoro, oggi, porto con me un bagaglio di empatia e di spirito d'osservazione proprio delle scienze umane. Amo proporre decorazioni dalle forme naturali che esaltino la spontaneità dei materiali floreali e vegetali. Allo stesso tempo, adoro sperimentare associazioni di colore e stili eccentrici per comporre progetti floreali il più possibile vicini all'immaginazione del cliente. Non mi occupo solo di allestimenti floreali, ma propongo anche workshop durante i quali ho l’opportunità di far conoscere la filosofia che sta alla base di un lavoro appassionante”.