Chi siamo
La Camera di Commercio: un presidio del mercato
La Camera di Commercio è un ente pubblico autonomo che svolge una molteplicità di funzioni riconducibili tutte alla comune definizione di regolazione del mercato. Fra le principali meritano di essere ricordate la tenuta del Registro delle imprese, la rilevazione dei prezzi, l’accertamento di usi e consuetudini, l’accertamento della presenza di clausole vessatorie nei contratti di adesione, la predisposizione di contratti tipo, la tutela della concorrenza, il contrasto dei delitti contro l’economia pubblica, il presidio della proprietà industriale attraverso il deposito di marchi e brevetti, l’arbitrato e la conciliazione, la promozione del territorio, la formazione imprenditoriale ed altre ancora.
Nel quadro normativo attuale tali funzioni sono intese non solo in riferimento al sistema imprenditoriale, ma anche al suo interlocutore privilegiato, cioè al consumatore, spostando così l’accento dalla tutela delle imprese alla tutela del mercato di cui le imprese costituiscono uno degli attori in campo, con dignità e pari rispetto agli altri. La Camera di Commercio oggi è chiamata a tutelare gli interessi di tutti gli attori del sistema economico nella misura in cui essi siano compatibili con quelli più generali del mercato.
Ciò comporta un rinnovato senso di responsabilità per le sfide che il mondo moderno pone a chi opera all’interno di realtà economiche complesse e a vocazione globale, un impegno che richiede di essere coniugato con la capacità di soddisfare esigenze molteplici.
“Pronti all’impresa”, il payoff, che accompagna il logo della Camera di Commercio di Trento, nasce proprio da questa esigenza, quella di esprimere la rinnovata mission dell’Ente che si traduce nello sforzo di coniugare la tutela degli interessi delle imprese con il presidio del mercato quale garanzia per tutti i suoi attori.
Approfondimenti normativi:
Consulta la sezione Amministrazione Trasparente - Atti generali
Camera di Commercio di Trento: la storia
In Trentino la Camera di Commercio nacque nel 1851 con sede a Palazzo Pretorio nel centro di Rovereto. L’iniziativa – dettata dalla volontà di promuovere lo sviluppo del territorio – fu dell’allora Governo di Vienna, capitale dell’Impero austriaco, cui anche il Trentino apparteneva. La scelta di Rovereto fu dettata dal fatto che la città, nel corso dell’Ottocento, era un fiorente centro industriale e commerciale, sede di un’intraprendente borghesia imprenditoriale. Tanto prezioso risultò fin dall’inizio il contributo dato dall’Ente alla crescita dell’economia locale, quanto esteso in termini di competenze: dalla viabilità alle attività agricole, da quelle industriali al settore delle “telecomunicazioni” (poste, telefoni e telegrafi) con il potenziamento delle strutture all’epoca nascenti.
Dal 1874 al 1891 la sede venne trasferita nei più ampi spazi di Palazzo dei Conti Alberti, in Corso Vittorio Emanuele II (ora Corso Angelo Bettini), sempre a Rovereto. Successivamente fu ospitata per una decina d’anni a Palazzo Rosmini e poi fino al 1928 nel Palazzo della Camera di Commercio e d’Industria, appositamente edificato a Rovereto in via Manzoni e inaugurato alla presenza di Sua Altezza Reale, Umberto di Savoia; il 27 aprile 1924.
Con l’istituzione in ogni provincia del Regno dei Consigli dell’Economia, l’attività dell’Ente fu assorbita dal 1928 all’ottobre del 1945 nel nuovo organismo che aveva preso sede nell’omonimo palazzo di via Inama a Trento.
Dall’ottobre del 1945 l’Ente riprese la sua attività con fisionomia giuridica autonoma come Camera di Commercio, Industria e Agricoltura di Trento. Ormai i legami fra la Camera e la città del Concilio si sono estesi e radicati; pertanto, quando alla nuova Giunta si pose il problema di una sede consona, visto che quella di via Inama era condivisa con le Aziende agrarie, l’opzione per il trasferimento a Rovereto apparve ormai inattuale. Nella Giunta del 26 marzo del 1947 all’ordine del giorno è indicato l’acquisto del Palazzo ex S.I.T. di via Calepina – Piazza Vittoria, che dalla fine dello stesso anno diventerà la sede in cui ancor oggi l’Ente continua ad operare.
Dal 2002 entrò a far parte del patrimonio immobiliare della Camera anche Palazzo Roccabruna in via Santa Trinità, dimora nobiliare di epoca rinascimentale, di notevole pregio artistico, dedicata alla valorizzazione delle produzioni agroalimentari e artigianali trentine.
Nel 2024 modifica la propria denominazione inserendo nel logo anche il settore del turismo a sottolinearne l'importanza economica per il nostro territorio ("Camera di commercio, industria, artigianato, turismo e agricoltura").
L’azienda speciale della Camera di Commercio di Trento, Accademia d’Impresa – impegnata nel campo della formazione per i settori del commercio e del turismo - è ospitata, fin dal 1983, nello storico edificio dell’ex Hotel Bellevue posto in via Asiago a Trento.
Approfondimenti bibliografici:
IASA, I centossesant’anni della Camera di Commercio di Trento, Trento 2012
a Beccara Giuseppe (a cura di), La Camera di Commercio nella storia del Trentino, Trento 1998
Il logo storico
Commissionato nel 1959 dalla Camera di Commercio di Trento allo scultore trentino Eraldo Fozzer - all'epoca artista già affermato, autore fra l'altro del busto di Cesare Battisti per il mausoleo del Doss Trento (1935), del rilievo in bronzo a memoria dei legionari trentini sul Gianicolo a Roma (1938) e delle Naiadi per la fontana di Piazza Venezia (1952) poi sostituite da un suo gruppo equestre (1984) - l'emblema sviluppa in forma simbolica alcuni temi legati al territorio e all'attività dell'Ente camerale.
All'interno di un medaglione è presente in primo piano un tridente, simbolo dei "tres dentes", i tre colli del contorno di Trento che - secondo un'etimologia ormai invalsa - sarebbero all'origine del suo nome. Sulla destra, a bilanciare il tridente, un robusto abete che evoca le risorse naturali del territorio (agricoltura e silvicoltura). I due elementi delimitano il campo al cui interno si articolano gli altri aspetti della composizione: una ruota dentata che richiama l'industria (come nell'emblema della Repubblica Italiana), l'ala di Mercurio, dio dei traffici, alludente al commercio e un blocco di pietra lavorato che evoca l'artigianato e l'operosità delle genti trentine. Infine, sullo sfondo, una vetta dolomitica slanciata verso il cielo - simbolo dell'ambiente e del turismo - compone in una sintesi unitaria la verticalità del tridente e dell'abete, riunendo gli elementi della raffigurazione.
Lungo il bordo del medaglione, il nome dell'Ente e della città in cui esso ha sede, completano l'effige camerale.